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ATTIVARE RISORSE LATENTI
Metodi sperimentali per l'analisi,
la mappatura e la gestione informativa integrata delle trasformazioni
di territori e manufatti del patrimonio culturale diffuso

G. Bertrando Bonfantini, edited by

Bonfantini G. Bertrando (a cura di, 2016), Attivare risorse latenti. Metodi sperimentali per l'analisi, la mappatura e la gestione informativa integrata delle trasformazioni di territori e manufatti del patrimonio culturale diffuso, Planum Publisher, Roma-Milano.
ISBN 9788899237073

OD4CH - OPEN DATA 4 CULTURAL HERITAGE RESEARCH
by Daniele Villa (P.I.), Bertrando Bonfantini, Marco Bovati, Marica Forni
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La ricerca "Metodologie sperimentali per l'analisi, la mappatura e la gestione informativa integrata delle trasformazioni di territori e manufatti del patrimonio culturale diffuso" [1] persegue l'ipotesi che Open Data e Free and Open Software tools (FOSS) costituiscano risorse strumentali importanti per la valorizzazione del patrimonio insediativo e culturale storico minore (cfr. Gambaro, Vannicola 2015). E questo soprattutto laddove più tenue è la 'intensità luminosa' degli elementi costitutivi di quel patrimonio a rischio di dissipazione.

Dati aperti e territori storici: due campi di ricerca e di azione convergenti?
Open data e patrimonio insediativo storico diffuso evidenziano due linee di ricerca interconnesse. La prima richiede di indagare e discutere le potenzialità dei sistemi informativi aperti per la promozione di risorse di cultural heritage, con attenzione per le possibili implicazioni e ricadute nella costruzione di azioni, programmi, politiche. È il fuoco specifico di questa ricerca, approfondito dal contributo d'apertura di Daniele Villa, e oggetto del confronto sviluppatosi nel workshop seminariale "Open data for cultural heritage" [2].
A questa linea s'intreccia la seconda, che s'interroga su quale prospettiva strategica possa darsi per un patrimonio materiale che ha costituito l'armatura insediativa del territorio italiano e che – deposito di fattori che fanno la qualità riconosciuta del paesaggio del nostro paese – ora richiede la costruzione di politiche esplicite di fronte all'invecchiamento delle sue popolazioni, allo spopolamento, all'abbandono (v. Barca 2016) [3]. Questo secondo fuoco si è innanzitutto tradotto in una ricognizione: sorta di 'atlante' di azioni che si sono praticate in Italia per la rigenerazione del reticolo insediativo storico minore [4]. Di queste si è provata una mappatura, discutendo anche il possibile contributo di una gestione integrata di dati informativi aperti in funzione della loro costruzione, implementazione, potenziamento [5].
[G. Bertrando Bonfantini]

NOTE
[1] Nell'ambito del Progetto FARB-DAStU 2015, Finanziamento d'Ateneo per la Ricerca di Base, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano.
[2] "Research review seminar", 13 maggio 2016, Educafé, Politecnico di Milano.
[3] "I comuni con meno di 15.000 abitanti sono ben il 91,8% di quelli italiani, con una su- per cie territoriale pari al 79,4%, che raccoglie il 42,18% della popolazione; in essi sono quasi sempre localizzati uno o più insediamenti storici o, secondo una denominazione corrente, i 'borghi', che spesso non sono compresi nelle 'zone A' dei piani regolatori. Molti di questi centri sono stati abbandonati, soprattutto dai giovani, alla ricerca di lavoro e alloggi migliori. Il loro progressivo degrado signi cherebbe, purtroppo, la perdita di presidi vitali per il mantenimento dei paesaggi e dell'ambiente ... Non si pensi ai 'gioielli' riquali cati ... Esistono moltissimi centri abbandonati, in parte o del tutto, che vivono solo durante l'estate; centri trasandati, non mantenuti, nei quali af orano diversi tipi di degrado: un patrimonio inestimabile, che dovrebbe continuare a svolgere un ruolo fon- damentale di 'presidio territoriale'" (Ricci 2007: 7).
[4] È questo il contenuto della parte centrale del volume, con la rassegna strutturata di casi schedati da Cecilia Saibene.
[5] Si rinvia, in queste pagine, al contributo di Giorgio Limonta e Stefano Saloriani (pp. 31-45), ma anche alla scheda dei medesimi autori, a pp. 101-111. 



CONTENTS

• Integrazione informativa e strategie d'innesco territoriale nel palinsesto insediativo storico
G. Bertrando Bonfantini
• Paesaggi fragili, Digital Humanities, Open Data: coniugare digitalizzazione, informazione e comunicazione del patrimonio culturale
Daniele Villa
• Mappare il patrimonio culturale: il ruolo dell'Informazione Geografica Volontaria
Giorgio Limonta, Stefano Saloriani
• Attivare risorse latenti: per punti, per linee, per reti. Un atlante
Cecilia Maria Saibene
• Un'esplorazione sulle risorse informative aperte disponibili
Giorgio Limonta, Stefano Saloriani
• Riace: la rinascita di un territorio
Nausicaa Pezzoni
• Castelfalfi: il destino controverso di "un indiscusso patrimonio collettivo"
Nausicaa Pezzoni
• Monte Verità, Ascona: il lascito di un esperimento comunitario
Micaela Mander
• Corte Sant'Andrea: tracce fragili di un paesaggio costruito
Marica Forni
• Il progetto necessario | le necessità del progetto
Marco Bovati 

THE RESEARCH | CREDITS
Progetto FARB-DAStU 2015: "Metodologie sperimentali per l'analisi, la mappatura e la gestione informativa integrata delle trasformazioni territoriali e architettoniche del patrimonio culturale diffuso. Digital Heritage FOSS (Free and Open Source Software) Tools, OpenWebGIS (Geographic Information System), Open-Data", Finanziamento d'Ateneo per la Ricerca di Base, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano.


Una ricerca di: Daniele Villa, G. Bertrando Bonfantini, Marco Bovati, Marica Forni, con Elena Fontanella, Giorgio Limonta, Nausicaa Pezzoni, Cecilia Maria Saibene, Stefano Saloriani, Micaela Mander, Ludovico Vernazza, Vincenzo Zucco

OD4CH | Farb 2015 DAStU/Politecnico di Milano
Sito web: www.OD4CH.org


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