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L’insegnamento di Porto Alegre

Autoprogettualità come paradigma urbano

Giovanni Allegretti

Published by Alinea, 2003

Intransigenza sui principi e fiducia nell’intelligenza sociale. Sono i tratti principali che hanno reso celebri la metropoli brasiliana di Porto Alegre e il suo Bilancio Partecipativo, un’esperienza che coinvolge attivamente i cittadini nella gestione delle risorse locali, concertando la polifonia creativa di tutti coloro che nel quotidiano costruiscono e reinterpretano lo spazio urbano.
Attraverso questi pilastri, l’esperienza ha potuto ricostruire la politica cittadina come ‘luogo’ in cui sfera pubblica e sfera individuale si incontrano con rinnovata fiducia reciproca, arricchendosi vicendevolmente senza che l’esaltazione della singolarità dei cittadini-individui sacrifichi la dimensione collettiva e solidale dell’agire. È così che Porto Alegre è oggi diventata il riferimento ideale dei movimenti sociali e delle amministrazioni locali che credono in ‘un altro mondo possibile’ e che da 3 anni hanno eletto il suo ‘Forum Sociale Mondiale’ a spazio privilegiato per incontrarsi, riflettere insieme e costruire un fronte unitario ma multiforme di azione congiunta.
Al centro di questo interesse vi è stato indubbiamente il riconoscimento di una lezione culturale e politica che arriva dal Sud del mondo a smentire due pericolosi assiomi della società contemporanea: che l’antagonismo tra la qualità delle decisioni e il loro grado di legittimazione popolare sia irreversibile, e che la condivisione delle scelte sia pensabile solo in ambiti territoriali o tematici circoscritti, ma non sui temi strategici e nella complessità dei grandi agglomerati urbani.
Questo testo rifiuta di strutturarsi come un ‘prontuario’ di modalità e tecniche per la configurazione di percorsi partecipativi efficaci in termini di creazione di consenso, costruendo invece una ‘biografia territoriale’ che muove da un terzo elemento di peculiarità dell’esperienza di democratizzazione delle politiche territoriali condotta a Porto Alegre: il fatto che essa non è solo la più matura e strutturata tra quelle conosciute, ma anche quella più ‘audace’ sotto il profilo delle interrelazioni stabilite tra trasformazione dello spazio e mutamenti delle relazioni sociali.
Il libro ha nel suo centro i ‘cambiamenti’ avvenuti nell’ultimo quindicennio sui temi più strettamente legati alla materialità e alla concretezza del territorio; dalle politiche urbanistiche a quelle della casa, dall’ambiente al diritto alla città per tutti.
La narrazione si articola su più piani: dalla riflessione sugli strumenti e le politiche adottate a
Porto Alegre fino al racconto di episodi, momenti e luoghi significativi nella costruzione di una
com-partecipazione alle scelte urbane, ‘virtuosa’ non tanto per gli esiti positivi e innovatori
raggiunti, quanto per gli obiettivi e le modalità con cui è stata ricercata ed attuata la valorizzazione di un abitare riflessivo e dei saperi territoriali di cui è portatore.
Dal percorso maieutico proposto nel testo emerge progressivamente l’oggetto specifico della ricerca. Ovvero, l’attenta osservazione di quali componenti di ‘autoprogettualità’ degli abitanti di Porto Alegre hanno potuto affermarsi come valore aggiunto nel trasformarsi degli scenari di governo del territorio; e di quante attendono ancora il configurarsi di nuovi percorsi creativi per emergere e contribuire a reindirizzare e vivificare un processo di trasformazione in continuo divenire di cui il testo si propone di fotografare un importante momento di svolta: quello segnato dal passaggio da una ‘gestione consensuale’ del territorio alla sua ‘riprogettazione condivisa’.


Autore
Giovanni Allegretti è docente di Gestione Urbana presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze. Urbanista e membro dell'International Network of Urban Research and Action, è stato borsista a Newcastle, Copenhagen e Tokyo, e ha svolto a Porto Alegre gli studi per la tesi di dottorato in Progettazione Urbana, Territoriale e Ambientale. Si è anche occupato di temi legati alle nuove cittadinanze nel testo Cittadinanza attiva (Alinea, 2003) e nel progetto Insurgent city. Racconti e geografie di un'altra Firenze (Mediaprint, 2002),
vincendo il concorso internazionale "City and Immigration" indetto da Planum, rivista on-line dell'Istituto Nazionale di Urbanistica. Oggi coordina progetti formativi per la rete internazionale Démocratiser Radicalement la Démocratie sulla democrazia partecipativa, tema a cui ha dedicato vari saggi nei testi: Democrazia fai-da-te (Carta, 2000), Il ruolo delle Assemblee elettive (Giappichelli, 2001), Mappe di movimenti (Asterios, 2002), La democrazia Possibile (Carta/Intra Moenia, 2002), Porto Alegre. Il Forum Sociale Mondiale (Feltrinelli, 2002), Porto_Alegre: una biografia territoriale (FUP, 2003). Ha coordinato ed
insegnato in numerosi corsi di formazione per tecnici e amministratori di Enti Locali sul tema del Bilancio Partecipativo, sia in Italia che all'estero (Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Indonesia).