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Atti XVII Conferenza SIU Cover Atelier 5

Atelier 5 |
Le Culture Politecniche
dell'Urbanistica Italiana


COORDINATORI
: Maurizio Tira, Roberto Bobbio
DISCUSSANT: Bertrando Bonfantini e Paolo Colarossi


Tra le due guerre, l'insegnamento dell'urbanistica è stato introdotto nelle Scuole di Ingegneria e in quelle di Architettura e alle figure professionali dell'ingegnere e dell'architetto è riservata la responsabilità dei Piani.
Il primo corso di urbanistica in una facoltà di Ingegneria è stato istituito nel 1928 al Politecnico di Milano. Fin dall'inizio, l'approccio è quello della "tecnica urbanistica", ossia della pianificazione e gestione della città con particolare riferimento al contesto fisico-ambientale e ai sistemi urbani (le reti, gli impianti, i servizi, ecc.).
Tale specificità ha acquisito una valenza particolare con il crescere delle preoccupazioni ambientali e l'esplodere della domanda di mobilità. L'architetto che contestualizza il progetto edilizio e disegna la forma della città è stato una specificità e un'eccellenza italiana del '900. A fine secolo, ricerche morfologiche, sperimentazioni di progetto urbano, progetto di suolo hanno segnato stagioni interessanti senza tuttavia ricompattare attorno ad un coerente corpus teorico e disciplinare le competenze di questa figura di professionista e intellettuale.

Oggi, quando alla pianificazione territoriale servono nuovi saperi, qual è il senso e il valore di questa figura? Il dilatarsi degli orizzonti culturali e del mercato professionale le apre nuovi spazi? Nel resto del mondo essa suscita ancora interesse? L'atelier si interroga sulla specificità delle due tradizioni e sull'attualità di una differenziazione tipicamente italiana, che tuttora sembra persistere nei nuovi progetti formativi. Un'integrazione è possibile / auspicabile?


 
[ENGLISH VERSION]
The teaching of urban planning was introduced in the Italian schools of engineering and architecture between the two wars and responsibility for plans was assigned to engineers and architects. 
The first urban planning course in an engineering faculty was given at Milan Polytechnic in 1928. Right from the outset, the approach was that of "technical urban planning", or in other words the planning and management of towns and cities with particular reference to the physical and environmental context and to urban systems (networks, utilities, services, etc.).
This specificity acquired particular value with the growth of environmental concerns and the explosion of demand for mobility. An architect who contextualised building designs and designed the form of a town or city was an Italian specificity and point of excellence in the 20th century. At the end of the century, morphological research, urban design experiments and land use planning went through interesting periods without nevertheless consolidating the expertise of these professional and intellectual figures around a consistent theoretical and disciplinary core.

What is the meaning and value of this figure today when urban planning needs new knowledge? Is the expansion of cultural horizons and the career market opening up new areas? Does it still excite interest in the rest of the world? This workshop investigates the specificity of the two traditions and whether this typically Italian differentiation, which still seems to persist in new training programmes, is currently relevant. Is integration possible/desirable?



ELENCO DEI FULL PAPERS

• L'urbanistica italiana tra neoidealismo e globalizzazione
Budoni Alberto
• Chi progetta lo spazio pubblico? Riflessioni sul ruolo della progettazione urbanistica a partire da una ricerca svolta a Torino
Chiodi Sarah
• Forma vs tecnica: il disegno della città vs urbanistica dei piani nell'esempio di Campobasso
Cialdea Donatella, Fierro Federica
• Innovare il saper fare politecnico del pianificatore urbanista
Fasolino Isidoro
• Le radici (europee) della cultura urbanistica politecnica milanese. Riflessioni a partire da due testi di Cesare Chiodi, ingegnere urbanista moderno
Felloni Maria Fiorella
• L'urbanistica tecnica e la mixité
Giovannoni Giulio

• La dimensione regionale del progetto di città nei manuali di urbanistica (anni 1930-1950)
Lombardini Gianpiero
• Mobilità e città: per un nuovo approccio culturale
Maternini Giulio, Pezzagno Michele
• Governo del territorio e trasformazioni urbane: le origini della cultura urbanistica politecnica e la città contemporanea
Pinto Fulvia, Alicino Francesca
• Dalle culture politecniche alle nuove tecniche policulturali
Rabino Giovanni
• Approccio formale e sostanziale nella ricostruzione de L'Aquila. Tattiche e strategie dallo scenario post sisma alla normalità
Scamporrino Matteo

• Il "sapere tecnico" disciplinare tra spazio e società
Scopetta Cecilia
• Attendibilità nel contesto odierno del metodo di analisi di Saverio Muratori
Tagliazucchi Silvia
• La pianificazione della sicurezza stradale nella tecnica urbanistica: esperienze dai progetti europei SOL e ROSEE
Tiboni Michela, Rossetti Silvia
• L'Uno e i molti nella configurazione dello spazio
Ventura Francesco
• La traduzione della forma: lo sguardo dell'urbanista e la lingua del piano
Vergano Andrea


Atti della XVII Conferenza Nazionale SIU </br> IV di Copertina Atelier