Issue 09 Torino che vive due volte, 2011

In quest’anno di celebrazione per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, TAO ha scelto di concentrarsi soprattutto sugli ultimi cinquant’anni di Torino, partendo da una constatazione condivisa: il 1961 ha segnato nell’immaginario collettivo la sintesi, il momento di svolta di quella stagione, che per molti rappresentò la speranza di un futuro migliore.
Un futuro a portata di mano, anche perché la quotidianità dell’esistenza godevano di piacevoli novità: i primi frigoriferi, gli apparecchi tv e le lavastoviglie facevano il loro ingresso nelle abitazioni, mentre le utilitarie consentivano a molti italiani di diventare automobilisti. La copertina di TAO ha però voluto rilanciare l’ottimismo. Torino che visse due volte è un augurio ispirato dallo sguardo ammirato che Hitchcock volge alla struttura a ombrello indeata da Pier Luigi Nervi per sostenere la copertura del Palazzo del Lavoro. In questa immagine ci sono tutti gli spunti che dovrebbero ispirare una rinascita: l’intuizione, la sfida, la ricerca, il lavoro, l’anticipazione del futuro.