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Atelier 6 | Urban Design: la Via Italiana
COORDINATORI: Antonella Bruzzese e Laura Montedoro
DISCUSSANT: Paola Viganò
La cultura del progetto urbano in Italia affonda le proprie radici nel campo dell'architettura. Tuttavia, la specializzazione delle tradizioni disciplinari che di città si occupano – ispirata da una sempre più pervasiva settorializzazione dei saperi nel corso della seconda metà del Novecento – ha registrato nel nostro Paese una divaricazione piuttosto netta tra le previsioni di Piano e le ricadute delle trasformazione fisiche dei contesti.
L'ambito di ricerca sul progetto urbano, soprattutto se inteso senza cogliere il portato conoscitivo delle azioni preliminari e degli elementi processuali, risulta perciò essere un terreno scivoloso, insieme conteso e disertato: conteso, perché è anche il terreno su cui gli "architetti-demiurghi" rivendicano la titolarità esclusiva ad operare alla scala urbana; disertato, perché molto frequentemente questa scala intermedia, nella prassi, non è presidiata. Nel farsi reale della città, infatti, si registra un vuoto tra l'azione normativa e regolativa dell'urbanistica e la redazione del progetto di architettura, sempre più spesso rimandato agli strumenti attuativi. [...]
D'altra parte, la necessità di trattare efficacemente le crescenti dimensioni dell'incertezza del contesto, della variabilità del sistema degli attori, della imprescindibile flessibilità delle previsioni ha dato luogo nel tempo a interessanti sperimentazioni urbanistiche per la definizione di nuove forme del progetto che si collocano ad una scala e in una posizione intermedie tra il piano e gli esiti definitivi delle trasformazioni. Linee guida, regole di progetto, indirizzi progettuali, progetti esplorativi, nuove forme di masterplan, hanno via via indagato e testato gli strumenti adeguati per rispondere alle questioni poste.
L'Atelier si è proposto di stimolare la discussione intorno a questi temi, raccogliendo esperienze progettuali e riflessioni critiche, concentrandosi in particolare sulla possibile definizione di uno statuto disciplinare dell'Urban design, sui suoi strumenti e sul confronto con esperienze maturate in altri ambiti europei. [...]
L'Atelier si è aperto con alcune domande. Esiste una specificità italiana nell'approccio e negli strumenti usati per una "scala intermedia" di intervento tra la città e l'edificio, e per un "tempo intermedio" della progettazione tra la pianificazione e la progettazione definitiva? Quale contributo l'approccio italiano all'Urban design può dare al dibattito internazionale sul tema? E in cosa può essere fertilmente alimentato da altre tradizioni?
A conclusione provvisoria del confronto avviato con l'Atelier, [...], l'ipotesi di una "via italiana" all'Urban design mostra alcuni limiti e piuttosto fa emergere la necessità di rifondare su altre basi alcune tradizioni progettuali. [...]
[ENGLISH VERSION]
Even on an urban scale, design culture in Italy is deeply rooted in the field of architecture. Nevertheless, the need to effectively deal with uncertainty over contextual conditions, the variability of the network of actors and the undeniable flexibility in planning has given rise over the years to interesting experimentations in defining new forms of design, which are halfway between planning and the final design both in terms of scale and in terms of its position in the design process. The production of different guidelines, design rules, exploratory designs and new forms of masterplan testify to this kind of research. Along the lines of other international traditions, urban design – a much more recently defined discipline – aims at occupying a similar scale in the design process. Even if similarities can be seen between urban design in international and in Italian tradition, it is worth asking whether there is an Italian specificity in the approach and in the tools used for this specific "intermediate scale" (halfway between city and building) and "intermediate time" (halfway between planning and the final design) in the design process. What contribution can the Italian approach to urban design make to the international debate on this subject? And how can it profitably acquire input from other traditions?
The aim of the workshop has been to stimulate discussion on these topics, reflecting both on design experiences and critical contributions.
Testo di Antonella Bruzzese e Laura Montedoro
ELENCO DEI FULL PAPERS
• Città a traffico moderato, dall'isola ambientale al woonerf.
Radici italiane contrastanti della modellazione dello spazio stradale
Baicco Ruben, Velo Luca
• La rigenerazione urbana come strumento per la costruzione della città sostenibile
Barbarossa Luca, La Rosa Daniele, Martinico Francesco, Privitera Riccardo
• Costruire il piano per momenti diversi nel tempo e nello spazio: documenti preliminari alla progettazione e masterplans
Bianchi Giovanna
• The urban design is dead, long live the urban design!
Bravo Luisa
• La rifunzionalizzazione della Marittima per una Venezia città-porto
Cannatella Daniela, Poli Giuliano, Sposito Sabrina
• Forme di urban design in contesti urbani storici
Carrà Natalina
• Le nuove forme del progetto urbano. Proposte dal basso per una via italiana all'urban design
D'Ascanio Federico
• Le convenzioni urbanistiche tra pianificazione e progettazione:
Milano nel secondo dopoguerra
De Togni Nicole
• Milano2: "no alle auto, al cemento, allo smog"
Ferrari Federico
• Flessibilità e controllo nel progetto urbano
Ferretti Laura Valeria, Mariano Carmela
• Oltre lo shopping center. Verso un sistema commerciale integrato
Gaglio Vincenzo
• La domanda pubblica nei processi di trasformazione urbana.
Il contributo delle procedure ad evidenza pubblica
Gialanella Enrica, Bindo Sara
• Disegnare a distanza ravvicinata: prove tecniche per un masterplan non convenzionale
Longo Antonio, Moro Anna, Concilio Grazia
• The influence of Aldo Rossi's theory in "L'architettura della città" in the context of today's european periphery
Martinez Perez Alona
• Forme del progetto urbano: un confronto europeo
Pendini Stefano
• Urban design per un rinnovamento urbano e disciplinare
Rignanese Leonardo
• Agire per punti: l'urbanistica strategica di Bohigas a Salerno
Teodosio Annarita
• Le nuove centralità del lavoro nel disegno urbano:
appunti per una ricerca
Vescovi Francesco
POSTER CON RELAZIONE BREVE
• Pianificazione territoriale e design urbano: i Piani Comunali Costieri in Puglia come occasioni di sperimentazione per un progetto di paesaggio transcalare
Marocco Francesco, Milella Silvana, Lucafò Marco, Marcario Ilaria, Mangione Anna, Dicillo Cristina
• Sostenibilità e mediterraneità nel progetto delle spiagge: avalli e confutazioni su una possibile via italiana per l'urban design
Milella Silvana, Marocco Francesco, Rizzi Rosanna
• Il centro della eco/smart city di Wuhan: un nuovo approccio alla progettazione delle eco-città in Cina
Palazzo Elisa
Planum
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